Tra le specie di batteri che, nel corso dell’evoluzione, sono riuscite a entrare nel nostro intestino, a insediarvisi, adattandosi a convivere in modo mutualistico con l’organismo, troviamo il Lactobacillus reuteri che per milioni di anni ci ha fatto compagnia contribuendo con la sua presenza al nostro benessere.

Questa specie è una delle numerose che convivono nel tratto enterico formando una comunità viva e attiva, il microbiota, veramente molto popolosa: alcuni studiosi sono dell’idea che siano presenti un numero di microrganismi pari quasi al numero totale delle cellule del corpo, mentre altri addirittura ne individuerebbero un numero fino a 10 volte superiore. Questa comunità è costituita non solo da batteri ma anche da lieviti, parassiti e virus, coinvolti in diverse funzioni positive in modo equilibrato – stiamo parlando di una condizione di eubiosi – e sincronizzato all’interno dell’ecosistema intestinale.

Alcuni probiotici (da pro-bios, “a favore della vita”) di cui abbiamo parlato in una news dedicata, sono in grado una volta somministrati in quantità adeguata di colonizzare e popolare l’intestino contribuendo, come gli altri microrganismi qui presenti, all’apporto di benefici alla salute dell’ospite.

Considerata la grande attenzione a loro rivolta, a seguito delle evidenze che un’alterato microbiota intestinale possa comportare la comparsa di alterazioni dannose per la salute, come disturbi intestinali, bisogna sempre tenere a mente che non tutti i probiotici siano uguali. Infatti, oltre a controllare genere e specie, un’ulteriore analisi deve essere rivolta al ceppo del microrganismo, dal momento che gli effetti sono cosiddetti “ceppo-specifici”.

Tra i diversi probiotici, trova spazio e impiego per favorire l’equilibrio della flora intestinale anche il Lactobacillus reuteri DSM 17938. Isolato per la prima volta nel 1990 dal latte di una mamma peruviana, esso vanta tutte le caratteristiche per poter essere identificato come un corretto probiotico. Può infatti passare indenne l’ambiente gastrico e giungere vitale a livello dell’intestino tenue, colonizzandolo. Inoltre, non è portatore di antibiotico-resistenza acquisita e/o che possa essere trasmessa, rendendolo utilizzabile anche per un lungo periodo.

Mentre sempre più studi rilevano quanto sia importante mantenere in equilibrio il microbiota che popola il nostro intestino, è bene ricordare di fare affidamento a microrganismi che presentino tutte quelle caratteristiche (le famose dieci regole d’oro) che ne sostengono un utilizzo sicuro per la salute del nostro organismo.

 

https://microbioma.it/gastroenterologia/microbiota-intestinale-cose-come-composto-che-ruolo-svolge/

https://microbioma.it/probiotici/coliche-e-diarrea-i-benefici-di-lactobacillus-reuteri-dsm-17938/