Conosciamo il nostro sistema immunitario?
In questo periodo di pandemia e di ritorno a una nuova normalità, poter contare su un sistema di difesa efficiente e non vulnerabile rientra tra le misure fondamentali per potersi proteggere da eventuali aggressioni esterne.
Il nostro sistema immunitario svolge numerose funzioni che possono essere sintetizzate in quattro punti:
- fornire protezione contro agenti patogeni esterni come virus, batteri, funghi e parassiti;
- detossificare l’organismo da tossine e agenti inquinanti presenti nell’ambiente e negli alimenti come la fuliggine, i metalli pesanti o i coloranti e i conservanti;
- proteggere e correggere errori interni all’organismo che potrebbero risultare dannosi per la nostra salute;
- partecipare alla riparazione dei tessuti, delle cellule e delle molecole danneggiate.
La prima linea di difesa dal rischio di infezioni è chiamata “immunità innata” o naturale: presente sin dalla nascita, a differenza della seconda – l’immunità adattativa – non si basa sulla memoria di precedenti aggressioni avvenute contro il nostro organismo.
È rappresentata da barriere naturali: pelle, saliva, mucosa nasale, lacrime, mucosa vaginale e mucosa bronchiale. Tra le cellule coinvolte in questo tipo di difesa, ritroviamo per esempio i macrofagi che sono in grado di fagocitare i batteri intrusi e le cellule “Natural Killer”-NK, globuli bianchi che hanno il compito di eliminare i virus.
Tra i più importanti globuli bianchi presenti nel sistema immunitario innato, troviamo i famosi Linfociti B e Linfociti T. Mentre i Linfociti B hanno il compito di attivare le citochine, dei messaggeri che azionano a loro volta gli anticorpi (IgA, IgM, IgG, IgD, IgE), i linfociti T sono in grado di riconoscere come estraneo l’agente esterno comunicandone la presenza agli altri attori coinvolti.
Il test delle difese immunitarie – eseguito su prelievo del sangue a digiuno – può esser uno strumento utile per capire contro chiil sistema immunitario sta combattendo in un determinato momento e valutare la sua capacità di resistenza o la sua condizione di vulnerabilità.
Questo test rileva infatti la quantità e la percentuale di linfociti presenti nel sangue, i marker specifici di una possibile infiammazione, è in grado di valutare il danno ossidativo delle cellule determinato da un eccesso di radicali liberi e di stabilire il livello di immunità, prevedendo il rischio di infezione futura.
Da tutti questi dati, assieme alla guida e ai consigli del proprio medico di riferimento, è possibile identificare e programmare la miglior strategia di difesa da poter intraprendere.
Immunità aspecifica o innata, Huaminitas, humanitas.it
https://www.osteopatia-still.com/difesa-immunitaria-come-funziona-e-come-rinforzarla/